Anime inquiete
Otto Gabos
Il Museo Nazionale del Bargello
Firenze
Volume 11
Sinossi

Anime inquiete è la storia a fumetti che Otto Gabos ha ambientato nel Museo Nazionale del Bargello.

Che strani incontri si possono fare, in gita con la classe a Firenze. E dire che Morena si stava annoiando, nelle sale del Bargello, e aveva pure un gran raffreddore. Poi un’apparizione: quel bel ragazzo col cappotto strano, spuntato da chissà dove, che le dice “Chiamami, io ci sarò” e subito sparisce. In un attimo è cambiato tutto: Morena vede il mondo con altri occhi, le statue le parlano, le cose belle la appassionano. Si è innamorata e non riesce a togliersi Greg dalla testa. Chi è? Lo avrà sognato? Dovrà tornare al museo per svelare il mistero.

Volume 11
Il Museo Nazionale del Bargello

Il Museo Nazionale del Bargello ha sede in uno dei più antichi monumenti pubblici fiorentini, il Palazzo del Podestà. Nel Cinquecento vi si trasferì il Consiglio di Giustizia e, successivamente, fu trasformato in carcere cittadino quando vi subentrò il Capitano di Piazza detto “il Bargello”. Restaurato nel corso dell’Ottocento, il palazzo divenne nel 1865 il primo museo nazionale italiano dedicato alle arti del Medioevo e del Rinascimento. Ospita oggi la collezione di scultura rinascimentale italiana più importante al mondo – con i capolavori di Donatello, Luca della Robbia, Verrocchio, Michelangelo, Cellini, Giambologna e Bernini – e importanti raccolte di maioliche, smalti, medaglie, avori, tessuti e armi, provenienti dalle collezioni medicee o da celebri lasciti come quello di Louis Carrand.

La Storia sulle pareti
Ho capito che racconto avrei scritto nel momento stesso in cui sono entrato nel grande cortile del Bargello. Sono state quelle sue pareti altissime, intarsiate di targhe con emblemi araldici, a impressionarmi. Su quei muri c’era scritto tutto. Osservare poi le sculture nella loro fisicità, potendo variare la visuale, è un’esperienza unica e impagabile che solo un museo dedicato alle arti plastiche può regalare. Nel viaggio di rientro avevo già deciso che la protagonista sarebbe stata una ragazzina in gita scolastica, un’adolescente annoiata, cresciuta nutrendosi con una cultura acerba. Avevo deciso che la cappella con gli affreschi di Giotto e il famoso ritratto di Dante avrebbero giocato un ruolo decisivo. Spero che l’entusiasmo che mi ha accompagnato nelle fasi della realizzazione si estenda anche a chi prenderà in mano questo albo. Buona lettura.
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
Otto Gabos è l’alter ego di Mario Rivelli
È nato a Cagliari e vive a Bologna. Dall’esordio nel 1985, nell’ambito del gruppo degli autori di Frigidaire, ha fatto parte dei principali movimenti artistici del fumetto e pubblicato vari graphic novel tra cui Esperanto che vince il Premio Micheluzzi 2010 per la miglior sceneggiatura, La giustizia siamo noi (scritto da Pino Cacucci) e L’illusione della terraferma. Insegna Arte del Fumetto e Scrittura Creativa all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2016 pubblica Il viaggiatore distante – Atlantica per Coconino Press - Fandango.
Le opere scelte
Ritratto di Dante Alighieri (part.)
Giotto di Bondone Nella cappella del palazzo si trova un importante ciclo di affreschi eseguiti da Giotto e dalla sua bottega intorno al 1337. Ricoperti da un intonaco bianco per molti secoli, gli affreschi sono tornati alla luce nell’Ottocento, svelando la sensazionale riscoperta del più antico ritratto di Dante Alighieri. Il sommo poeta è raffigurato di profilo tra i beati della scena Paradiso, individuato dal copricapo rosso da priore e dal riconoscibile naso aquilino.
David (part.)
Andrea di Cione detto “Verrocchio” Il David del Verrocchio è un capolavoro di perizia tecnica, eseguito in bronzo con raffinate dorature, tra il 1466 e il 1469. Il futuro re di Israele, armato della sola fionda e della fede in Dio, ha qui l’aspetto di un vivace giovinetto fiorentino dell’epoca, che ostenta trionfante la testa abbattuta del gigante Golia. Commissionata da Piero de’ Medici, la statua passò poi alla Signoria fiorentina e divenne un monito contro ogni forma di governo tirannico.
Marzocco (part.)
Donato di Niccolò detto “Donatello” Il leone seduto a sorreggere lo scudo con il giglio, raffigurato da Donatello in una scultura di pietra di macigno tra il 1418 e il 1420, rappresenta il cosiddetto Marzocco, un antico simbolo araldico della città di Firenze. La folta criniera dell’animale, il manto peloso e le fauci contratte sono dettagli di grande naturalismo, mentre la posa fiera del leone allude alla difesa degli ideali civici della Repubblica fiorentina.
Bacco (part.)
Michelangelo Buonarroti Il Bacco di Michelangelo è uno dei capolavori giovanili dell’artista, eseguito a Roma quando questi aveva circa venti anni, su commissione del cardinale Raffaello Riario per il Palazzo della Cancelleria a Roma. Il dio del vino, sul cui capo sono finemente scolpiti grappoli e foglie di vite, sorregge con la mano destra una tazza del proprio nettare e sembra ondeggiare per l’ebbrezza dovuta al vino appena sorseggiato. Al suo fianco è un vivace satiro che assapora un grappolo di uva, mirabilmente scolpito.
Anteprima fumetto
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Luoghi della storia
1
Cortile 1
(piano terra)
2
Cannone di San Paolo (piano terra) 2
Cosimo Cenni
3
Salone di Donatello 3
(primo piano)
4
David (primo piano) 4
Verrocchio
5
Marzocco (primo piano) 5
Donatello
6
Ritratto di Dante (primo piano) 6
Giotto e bottega
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