Boom samurai boom
Marco Galli
Il Museo d’Arte Orientale di Venezia
Venezia
Volume 37
Sinossi

Boom samurai boom è la storia a fumetti che Marco Galli ha ambientato nel Museo d’Arte Orientale di Venezia.

“Che posto è questo? Sono caduta vittima di un incantesimo?”. Adelgonda era in Giappone col marito Enrico e, dopo aver ascoltato un misterioso monaco, si ritrova di colpo sola in un palazzo pieno di statue e armature di samurai che parlano. Per di più si aggira tra le stanze il terribile Dragone Nero, che odia gli stranieri e va in cerca di teste da tagliare. Ma una giovane principessa non si perde mai d’animo, e Adelgonda non è tipo da lasciarsi spaventare facilmente… anzi, dimostra proprio un bel caratterino! Sarà il Dragone a doversi preoccupare?

Volume 37
Il Museo d’Arte Orientale di Venezia

Il Museo d’Arte Orientale di Venezia conserva una delle maggiori raccolte d’arte giapponese del periodo Edo (1603-1868) in Europa, opere cinesi e del sud-est asiatico.

È ospitato dal 1928 nello straordinario Palazzo Pesaro, di proprietà del Comune.

La raccolta si deve a Enrico di Borbone che tra il 1887 e il 1889 fece un lungo viaggio intorno al mondo acquistando oltre 30.000 opere che, per alterne vicende, divennero per la gran parte proprietà dello Stato. Il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 18.00 e offre visite guidate gratuite su appuntamento.

Dentro il museo magico
Per me un museo deve essere un luogo magico... Fuori dal tempo, o meglio: dove il tempo è sospeso. Perché i musei parlano “del tempo”, lo bloccano e lo spezzettano e lo rendono “abitabile”, per chiunque. Sono arrivato al piano del Museo con l’ascensore. Paradossalmente, questo “vezzo” moderno, mi ha catapultato in modo più diretto nell’atmosfera del luogo: apertesi le porte mi sono trovato immerso nell’Oriente medievale. Il passaggio netto dal piano terra “veneziano” all’ultimo piano “Orientale”, senza soste, senza vie intermedie, senza avvisi di cambiamento hanno dato per me, un’impronta unica alla visita. Per me un museo deve essere un luogo magico... Il Museo d’Arte Orientale di Venezia è uno dei posti dove la magia sospende la realtà, il tempo non esiste più e tu respiri come un bambino felice.
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
Marco Galli
Nasce a Montichiari (BS) nel 1971. Frequenta la scuola d’arte di Mantova e poi vive per qualche anno a Londra e a Los Angeles. Pubblica i libri Il Santopremier (2009) e Nero petrolio (2010) per 001 Edizioni. Diventa character designer di Gatta Cenerentola, film d’animazione in candidato per il Premio Oscar nel 2018. Coconino Press - Fandango edita quattro suoi libri a fumetti Oceania Boulevard (2013), Nella camera del cuore si nasconde un elefante (2015), Le chat noir (2017) e La notte del corvo (2019). Per Progetto Stigma pubblica Èpos (Eris Edizioni, 2018).
Le opere scelte
Coppia di jūnishinshō
Genchō (XIII secolo) Le sculture rappresentano due dei Dodici Generali Divini, guardiani del Buddha della Medicina, Yakushi Nyorai. Corrispondono ai dodici voti di Yakushi per la salvezza dei propri fedeli e il loro compito è la protezione e la guarigione dalle malattie. Associati ai segni zodiacali, sono ritenuti anche custodi delle ore del giorno. Lo stile delle opere evidenzia caratteristiche tipiche del periodo Kamakura (1185-1300), come l’attento studio anatomico, la struttura vigorosa e dinamica e gli sguardi vividi, ottenuti dall’inserimento di una lente di cristallo nella struttura lignea della testa.
Onna norimono (portantina per dama)
Giappone, periodo Edo (1603-1868) Questo tipo di portantina per dama di alto rango veniva utilizzato negli spostamenti in occasioni ufficiali. La decorazione esterna, in lacca nera e oro, raffigura motivi geometrici stilizzati intervallati da fiori di paulonia. Oltre le porte scorrevoli, l’abitacolo è decorato in carta dipinta e dorata con raffigurazioni stagionali e animali dal significato simbolico beneaugurante. La dama poteva sedersi su un cuscino in seta, ancora presente all’interno insieme ai poggiagomiti imbottiti.
Marionetta per il wayang kulit
Giava, XIX secolo Le marionette del wayang kulit, il teatro delle ombre indonesiano, erano realizzate in pelle di bufalo d’acqua, intagliata, dipinta e dorata. Raffigurano gli eroi dei poemi sacri. In origine il teatro delle ombre metteva in scena rappresentazioni di origine sciamanica. Lo spettacolo durava molte ore, dal tramonto all’alba, ed era gestito interamente da un burattinaio, il dalang, accompagnato dall’orchestra. Una lanterna proiettava le ombre delle marionette su un telo.
Scacchiera
Cina, XVIII secolo La scacchiera cinese, che appartenne alla famiglia Borbone, della quale reca lo stemma, è dotata di splendide pedine in avorio finemente intagliato e parzialmente dipinto in rosso. Gioco antichissimo, di probabile origine indiana (in questo caso le torri sono infatti sostituite da elefanti), si diffuse in Oriente e in Occidente. Alla fine del XV secolo si codificarono le regole ancora oggi in uso. La scacchiera è completata da uno splendido tavolo laccato all’interno della quel veniva riposto il tavoliere dopo l’uso.
Anteprima fumetto
prev
next
® Tutti i diritti riservati
Luoghi della storia
1
Jūnishinshō 1
Scultura
2
Pedine del gioco degli scacchi 2
3
Guanyin 3
Statuina di porcellana
4
Brigata tra i ciliegi in fiore 4
Dipinto
5
Inrō 5
Porta erbe medicinali
6
Marionetta per il wayang kulit 6
Altri Fumetti