Cuore d’Atleta
SQUAZ
Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto
Taranto
Volume 19
Sinossi

Cuore d’Atleta è la storia a fumetti che SQUAZ ha ambientato nel Museo Archeologico Nazionale di Taranto.

Questa è la storia di un amore impossibile… oppure no? Lei era proprio bella, con quei lunghi riccioli neri. È venuta a visitare il Museo Archeologico, si è fermata davanti alla sua tomba, lo ha guardato dritto negli occhi prima di andarsene. E lui, il famoso Atleta di Taranto, si è innamorato. Così tanto da svegliarsi dal suo sonno millenario. Ma ora come ritrovare quella ragazza? Per essere uno scheletro, il nostro campione è ancora in gran forma. E poi ha una traccia: nel museo lei ha perso un ciondolo, a forma di teschio e di cuore. Basterà? A volte l’amore fa miracoli…

Volume 19
Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto

Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto è un’eccellenza a livello italiano e mondiale per la sua capacità di raccontare attraverso i reperti la storia della città e del territorio, che ha inizio molti secoli prima della fondazione della colonia spartana alla fine dell’VIII secolo a.C. Dalle più antiche testimonianze della presenza dell’uomo, il percorso si snoda attraverso l’epoca arcaica, gli splendori della Taranto tardo-classica ed ellenistica, attestati dagli ori e dai ricchi corredi delle necropoli, senza trascurare i rapporti con le popolazioni indigene, le fasi successive alla conquista romana e le trasformazioni della città altomedievale.

Non un semplice museo, ma un luogo vitale, al servizio della comunità e in grado di emozionare comunicando cultura.

La prossima volta
Erano anni che non tornavo al Museo Archeologico di Taranto e poi, nell’arco di pochi mesi, ci sono andato due volte. Che fortuna! Ovviamente non ricordavo nulla delle visite precedenti, il che a pensarci bene è una fortuna anche questa perché così non finisco mai di sorprendermi (mi succede la stessa cosa con i libri, ma è un altro discorso), oppure sarà perché quelle sale e quei reperti parlano ogni volta una lingua diversa ed io nemmeno so più chi era quell’altro piccolo me stesso che passava di là anni prima. In fondo sono andato via da Taranto abbastanza presto, mentre gli ori, le antefisse e la tomba dell’Atleta sono rimasti sempre là, al loro posto. Devo riconoscere che hanno un discreto vantaggio. Chissà cosa mi diranno la prossima volta...
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
SQUAZ è il nome d’arte di Pasquale Todisco
Fumettista e illustratore nato a Taranto nel 1970. Ha all’attivo diversi graphic novel, tra i quali Pandemonio in collaborazione con lo scrittore Gianluca Morozzi, Minus Habens, L’Eredità: Ricette di Famiglia, Le 5 Fasi con il collettivo Dummy, Tutte le Ossessioni di Victor su testi di Davide Calì. Nel 2017 entra a far parte del collettivo di fumettisti Progetto Stigma, con cui pubblica nel 2018 Sarò breve, un’ampia selezione delle sue più significative storie brevi, a coronamento di vent’anni di attività: gli esordi da indipendente e le pubblicazioni sulle maggiori riviste italiane come Linus, La Lettura de Il Corriere della Sera, Internazionale, Rolling Stone, La Repubblica XL, Il Male, Frigidaire.
Le opere scelte
Coppa laconica
VI secolo a.C. Tra gli oggetti più significativi esposti nel museo si annoverano alcuni vasi laconici, la cui presenza documenta lo stretto legame fra Taranto e la madrepatria Sparta. Tra questi una coppa, dal riconosciuto pregio artistico, che presenta all’interno della vasca una composizione di delfini lungo l’orlo e tonni disposti a raggiera attorno a una rosetta centrale. La coppa, rinvenuta a Taranto nel 1909, si data ai primi decenni del VI secolo a.C.
Testa femminile (part.)
IV secolo a.C. Testa femminile realizzata in terracotta, di cui si conserva parte del colore. Databile nel IV secolo a.C., è coronata da un diadema ed era in origine corredata di splendidi orecchini. Si tratta, dunque, di una statua di tipica produzione tarantina, realizzata per essere posta all’interno di una sepoltura. All’interno del corredo tombale della Taranto greca erano solitamente presenti, infatti, vasi, ornamenti e terracotte figurate.
Zeus di Ugento (part.)
530 a.C. circa Originale bronzeo di officina tarantina, raffigura Zeus nell’atto di scagliare un fulmine. Venne rinvenuto a Ugento, centro dell’antica Messapia, nel 1961, insieme al capitello della colonna che gli faceva da base. Si tratta di una testimonianza unica del dialogo tra i Greci d’Occidente e le popolazioni indigene della Puglia, presso le quali il Signore della folgore era venerato con il nome di Zis.
Orecchino a navicella (part.)
Metà IV secolo a.C. Orecchino a navicella, così detto perché il suo profilo a mezzaluna ricorda quello di una barca, in lamina d’oro, è stato rinvenuto sulla kline (letto) di una tomba a camera di Taranto. Rappresenta uno degli esemplari più elaborati nell’ambito della produzione tarantina, dei famosi “ori di Taranto”, con una decorazione che prevede una palmetta al centro, rose e Nikai alate (Vittorie) ai lati e catenelle da cui pendono anforette.
Anteprima fumetto
prev
next
® Tutti i diritti riservati
Luoghi della storia
1
Atleta di Taranto 1
2
Halteres (pesi per il salto in lungo) 2
3
Antefisse 3
4
Ori di Taranto 4
Altri Fumetti