Dietro di te
Mara Cerri
La Rocca Demaniale di Gradara
Gradara
Volume 49
Sinossi

Dietro di te è la storia a fumetti che Mara Cerri ha ambientato nella Rocca Demaniale di Gradara.

In queste stanze, all’improvviso, il tempo non esiste più. Mentre guardi gli affreschi, i soffitti decorati e i fregi dipinti, dietro di te appaiono volti e storie. Tre donne raccontano: sono qui, adesso, davanti ai tuoi occhi. Isotta, che andò sposa giovanissima al Signore di Rimini. Lucrezia, che amava vagare con lo sguardo tra i colori del suo camerino. Francesca, che si lasciò bruciare dal fuoco della passione. Tre storie d’amore, lontane eppure così vicine. Tre donne del passato che parlano a te, ragazza d’oggi: il tempo del cuore è un eterno presente.

Volume 49
La Rocca Demaniale di Gradara

Il nucleo più antico del complesso architettonico risale al XII secolo. Secondo la tradizione la Rocca fu lo scenario tragico conclusivo della storia di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, i due amanti resi celebri da Dante nella Divina Commedia. Sottratta a Sigismondo Pandolfo Malatesta da Federico da Montefeltro, Gradara fu poi concessa dalla Chiesa agli Sforza. Giovanni Sforza, signore di Pesaro, fu per un breve periodo marito di Lucrezia Borgia, figlia di Papa Alessandro VI. Dopo momenti di splendore alternati a stati di abbandono, la Rocca è tornata a nuova vita grazie ai lavori realizzati tra il 1921 e il 1923 dall’ingegnere Umberto Zanvettori, ultimo proprietario privato. Nel 1928 viene acquisita dallo Stato italiano che entra totalmente in possesso del bene alla morte di Alberta Porta Natale, moglie di Zanvettori.

Invisibili
Ricordo di aver già visitato il museo della Rocca di Gradara molti anni fa, forse avevo l’età della protagonista di questa storia e naturalmente ricordo di essere rimasta affascinata dalla storia di Paolo e Francesca. Quando sono tornata per il progetto “Fumetti nei musei” ho ascoltato la direttrice raccontare le storie di altre figure femminili che hanno abitato le stanze della Rocca: Lucrezia e Isotta. La ragazzina che ho disegnato incontra queste figure, ne è affascinata e al tempo stesso ne prende le distanze. Come me, si incanta nell’osservare gli affreschi sulle pareti delle stanze, corrosi dal tempo. Prova quasi una vertigine nel sentire che esiste una storia più silenziosa e invisibile. Scopre dettagli preziosi lungo il percorso, si sofferma davanti alla rappresentazione di una grande scena di battaglia. Esce infine alla luce del sole, su un paesaggio contemporaneo che farà da sfondo alla sua storia.
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
Mara Cerri
È nata a Pesaro nel 1978. Tra gli albi illustrati che ha pubblicato con la casa editrice Orecchio Acerbo: Via Curiel 8 e A una stella cadente di cui è autrice anche dei testi, Il nuotatore di Paolo Cognetti, La pantera sotto il letto di Andrea Bajani, E non mi fermo di Albino Pierro. Occhi di vetro dei Fratelli Mancuso per Else Edizioni e La spiaggia di notte di Elena Ferrante per E/O Edizioni. Per Einaudi ha illustrato il Millennio dal titolo I libri di Oz, tradotti e raccontati da Chiara Lagani. Il corto animato Via Curiel 8, realizzato in collaborazione con Magda Guidi, ha vinto nel 2011 la sezione Corti Italia del TFF.
Le opere scelte
Sala dei putti (part.)
La sala prende il nome dalle scene in affresco dipinte sulle pareti che raffigurano, entro riquadri scompartiti da lesene con candelabre, giochi di putti. La simbologia potrebbe alludere alla ripresa del governo da parte di Giovanni Sforza, all’indomani della conquista di Cesare Borgia (1500-1503). L’ambiente fu presumibilmente realizzato in occasione della nascita di Costanzo, figlio di Giovanni Sforza, avvenuta il 24 febbraio 1510.
Corpo di guardia
Secondo la ricostruzione attuata negli anni Venti del secolo scorso, l’ambiente avrebbe dovuto ospitare l’alloggio dei soldati a presidio della Rocca. Lo spazio, situato al piano terra, è costituito da due ambienti collegati da un’apertura ad arco.
Sala del cardinale
È chiamata così perché, secondo la ricostruzione fatta ad inizio Novecento da Umberto Zanvettori, essa avrebbe dovuto ospitare personalità di rango ecclesiastico.
Sala del leone sforzesco
La sala prende il nome dalle decorazioni delle pareti in cui sono raffigurati il leone rampante e le ali di drago, emblemi degli Sforza da Cotignola, che governarono Pesaro tra il 1445 e il 1512. I simboli della famiglia (le onde, i rami di cotogno e l’anello con la punta di diamante) risalgono alla ristrutturazione quattrocentesca, ovvero al periodo di Giovanni Sforza.
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Luoghi della storia
1
Monogramma 1
Salone di Sigismondo e Isotta
2
Maddalena penitente 2
Sala della Passione
3
Affreschi 3
Sala dei putti
4
Letto a baldacchino 4
Camera rossa
5
Scena di battaglia 5
Sala del Consiglio
6
Botola 6
Camera di Francesca
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