Era Brera
Paolo Bacilieri
La Pinacoteca di Brera
Milano
Volume 14
Sinossi

Era Brera è la storia a fumetti che Paolo Bacilieri ha ambientato nella Pinacoteca di Brera.

Una famiglia, varie generazioni che attraversano un secolo, tante storie diverse di mariti e mogli, figli e amanti, nonne e nipoti… Tutti i Brambilla, però, hanno una cosa in comune: prima o poi sono passati per le sale della Pinacoteca di Brera. E ne sono capitate di tutti i colori. Sono volati schiaffi, amori sono nati e cuori si sono spezzati, e poi quella volta che la prozia Cesira la combinò davvero grossa… Proprio qui, tra i capolavori del Mantegna, di Bellini, di Caravaggio. Perché stupirsi? Così siamo noi, così è l’arte, così è la vita.

Volume 14
La Pinacoteca di Brera

La Pinacoteca di Brera possiede una tra le più importanti collezioni di dipinti italiani del mondo. Nacque come collezione di opere esemplari destinate alla formazione degli studenti dell’Accademia di Belle Arti. Questa scuola venne fondata dall’Imperatrice Maria Teresa d’Austria nel 1776 insieme ad altri importanti istituti culturali tra cui l’Orto Botanico, l’Osservatorio Astronomico e la Biblioteca Braidense, ancora oggi presenti nel Palazzo di Brera. Nel 1809, la Pinacoteca incrementò il proprio patrimonio grazie alle requisizioni in chiese e monasteri soppressi e divenne un museo nazionale per volere di Napoleone Bonaparte. Oggi conserva più di 500 opere, esposte in ordine cronologico e divise per aree geografiche.

Notarelle braidensi
“Quando l’opera d’arte non sarà più considerata un miracolo o un feticcio, ma quel prodotto dell’uomo che giunge a testimoniare la vita del proprio tempo nella dimensione assoluta dell’eterno, quando sarà intesa come un interlocutore sempre attuale, allora si comprenderà che il dovere di difenderla e ben conservarla non è noiosa pretesa di anime pie e di anacronistici eruditi, ma è impegno di ogni individuo che voglia essere politicamente cosciente del suo ruolo nella società in cui vive”. (Franco Russoli) Questo pezzo di Russoli mi ha guidato nel realizzare questa storia sulla pinacoteca di Brera. Ringrazio il direttore James Bradburne, Chiara, Eva e le altre gentili collaboratrici della Pinacoteca per dritte, informazioni e sostegno. Grazie alla Coconino Press – Fandango e a Sara Kayal.
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
Paolo Bacilieri
È nato a Verona nel 1965. Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, inizia a lavorare nel mondo della narrazione a fumetti nel 1982 collaborando con Milo Manara. Tra i suoi lavori Barokko, Durasagra-Venezia über alles, The Supermaso Attitude, Zeno Porno, La magnifica desolazione e Adiòs Muchachos.Collabora con varie testate di Sergio Bonelli Editore. Ha pubblicato il fumetto breve Palla con Hollow Press e i suoi graphic novel: Sweet Salgari, FUN, More FUN, Ettore e Fernanda con Coconino Press - Fandango. Ha vinto molti premi in Italia e all’estero.
Le opere scelte
Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti (part.)
Andrea Mantegna L’opera dovrebbe corrispondere al “Cristo in scurto” ritrovato nello studio di Mantegna alla sua morte. Infatti è l’impressionante scorcio prospettico del corpo il motivo principale che ha reso questo dipinto uno dei simboli del Rinascimento italiano. Il pittore utilizza un punto di vista molto ravvicinato con dettagli anatomici realistici, ma i colori pacati e la compostezza smorzano l’effetto patetico della scena.
Cena in Emmaus
Michelangelo Merisi detto “Caravaggio” Caravaggio dipinse la Cena in Emmaus nel 1606, durante la fuga da Roma a causa di una condanna a morte per omicidio. L’artista aveva già trattato questo tema in un dipinto ora alla National Gallery di Londra. Il pittore impose all’arte a lui contemporanea una rivoluzione, come si vede anche in quest’opera essenziale e drammatica, tutta giocata sui contrasti di chiaroscuro e sul realismo dei personaggi, spesso ritratti dal vero.
Sposalizio della Vergine (part.)
Raffaello Sanzio Raffaello creò l’opera su modello della pala del suo maestro Perugino di analogo soggetto. Egli, però, seguì perfettamente le indicazioni del trattato De prospectiva pingendi di Piero della Francesca, riuscendo a costruire un impianto prospettico perfetto. Il capolavoro esprime pienamente le riflessioni di Raffaello, che riteneva compito dell’artista “fare le cose non come le fa la natura ma come ella le dovrebbe fare”.
Veduta di Gazzada
Bernardo Bellotto Bellotto, nipote del Canaletto, eseguì quest’opera e l’altra veduta esposta sulla stessa parete, durante il suo viaggio lombardo nel 1744. Qui rappresentò il paesaggio attorno alla villa dei nobili Perabò a Gazzada. Le tele sono eccezionali per la naturalezza della rappresentazione e per l’adesione alla realtà: Bellotto coglie un preciso momento della giornata, di cui indaga i colori così come i particolari effetti luminosi.
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