Gli aruspici
Federico Rossi Edrighi
Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Roma
Volume 24
Sinossi

Gli aruspici è la storia a fumetti che Federico Rossi Edrighi ha ambientato nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Vasi, affreschi, gioielli antichi non dicono niente a Michele. Sono bellissimi, certo, ma sono solo oggetti da un lontano passato. E lui ha tutt’altro per la testa: i dubbi, i pensieri, le paure di un ragazzo innamorato e preoccupato per il suo futuro. Eppure questo museo è un luogo magico, dove un’urna può all’improvviso animarsi e dargli qualche buon consiglio. Perché non interrogare gli aruspici, i sacerdoti etruschi che interpretano la volontà degli dei? Michele avrà il responso che desidera sul suo avvenire. E sarà davvero una sorpresa.

Volume 24
Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Villa Giulia nasce come residenza suburbana di Papa Giulio III, una villa rinascimentale costruita su progetto di Jacopo Barozzi, Giorgio Vasari e Bartolomeo Ammannati, con la supervisione di Michelangelo. Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia nacque nel 1889 per iniziativa di Felice Barnabei, archeologo e politico italiano, sulla base di un coerente programma di esplorazioni archeologiche, cominciate da Falerii (l’odierna Civita Castellana) capitale dei Falisci, a cui si aggiunsero quelle di altri centri dello stesso territorio, oltre a materiali da abitati, santuari e necropoli del Lazio meridionale, dell’Etruria, e dell’Umbria. Successivamente le grandi imprese di scavo realizzate nella prima metà del ’900 – in particolare a Veio e a Cerveteri – hanno sensibilmente mutato l’aspetto del Museo, portandolo a diventare oggi il museo più rappresentativo della civiltà etrusca.

Una necropoli piena di vita
Chiunque non abbia mai visitato il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia dovrebbe proprio rimediare al più presto. Già l’edificio che ti accoglie, una villa del ’500 con giardini, statue e colonnati fa presagire una visita che definire solo “suggestiva” sarebbe riduttivo. La collezione esposta all’interno è incredibilmente variegata, elemento che ho trovato particolarmente coerente con quello che “racconta”, cioè una civiltà stratificata, evoluta e complessa come quella etrusca, specie nel proprio rapporto con la ritualità e con il mondo ultraterreno. Il rovescio della medaglia per me è stato proprio che il materiale che avevo davanti (i reperti, le vicende storiche esposte dal direttore del Museo, la mitologia) era talmente evocativo che è stato difficilissimo scegliere cosa raccontare nella mia storia. Avrei voluto inserirci davvero ogni cosa.
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
Federico Rossi Edrighi
Nasce a Marino (RM) nel 1982. Dal 2006 al 2014 realizza storyboard per lungometraggi e serie TV per Rainbow CGI e Musicartoon. Dal 2011 al 2015 lavora come disegnatore per Editoriale Aurea, GP Publishing e Star Comics. Dal 2015 collabora come sceneggiatore con Sergio Bonelli Editore per le serie Dylan Dog e 4 Hoods. Nel 2016 pubblica il volume a fumetti La Principessa Spaventapasseri (BAO Publishing), per il quale realizza sceneggiatura, disegni e colori. Dal 2017 collabora con Disney come sceneggiatore per il settimanale Topolino.
Le opere scelte
Ninfeo di Villa Giulia
Tra il 1550 e il 1555 Il ninfeo, nel mondo romano, era il luogo dedicato alle ninfe, divinità dell’acqua. Bartolomeo Ammannati, l’architetto che progetta il ninfeo di Villa Giulia, realizza una struttura monumentale a più livelli, con fontane e giochi d’acqua, e nicchie piene di statue che si inseriscono alla perfezione nella villa rinascimentale di Papa Giulio III. Di quelle statue, oggi ne potete ammirare solo due con le personificazioni dei fiumi Tevere e Arno. Se siete più curiosi cercate sui pilastri la firma di questo famoso architetto!
Urna a capanna
Prima metà dell’VIII secolo a.C. Di cosa si tratta? Una casa, una capanna, un oggetto funebre che riproduce la forma di una dimora terrena ed è destinato a contenere le ceneri del defunto. Quest’urna, proveniente da una necropoli di Vulci, è molto antica e risale a ben 2.800 anni fa. Guardate la ricca decorazione a sbalzo con dettagli minuziosi ed accurati che si legano al tema della barca solare e degli uccelli acquatici, simboli della vita oltre la morte e del passaggio verso una nuova dimensione ultraterrena.
Sarcofago degli Sposi
520 a.C. Questo è il Sarcofago degli Sposi, un capolavoro conosciuto in tutto il mondo. I due sposi ci guardano, dialogano e suscitano domande. Il loro abbraccio evoca una storia d’amore. È stato rinvenuto alla fine dell’Ottocento in più di 400 frammenti, pazientemente ricomposti. Provate ad immaginare questa coppia mentre sta per bere del vino insieme, uno dei momenti più belli della quotidianità. Questa scena, raffigurata su un sarcofago che conteneva i resti dei defunti, richiama un momento della vita che si vuole protrarre anche dopo la morte.
Tomba del Letto funebre
470-460 a.C. Scoperta a Tarquinia alla fine dell’Ottocento, staccata nel 1953 e ricomposta successivamente nel Museo. Perché si chiama così? Perché al centro è raffigurato un monumentale letto funebre, con sopra due cuscini e due corone che richiamano la regalità dei defunti. Soffitto e pareti sono tutti decorati con scene di giochi e danze in onore dei defunti: gare di pugilato e corse di carri, danze armate e lancio del disco, esercizi acrobatici a cavallo, un banchetto con servitori e musicanti. In basso sono presenti delfini che si gettano nel mare, simbolo delle anime dei defunti.
Anteprima fumetto
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Luoghi della storia
1
Urna a capanna 1
2
Sarcofago degli Sposi 2
3
Apollo di Veio 3
4
Donario raffigurante Minerva (dal gruppo di Ercole e Minerva) 4
5
Ninfeo di Villa Giulia 5
6
Bronzetti votivi etruschi con raffigurazioni stilizzate di aruspici 6
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