Gli esploratori dell’Appia perduta
Gud
Il Parco Archeologico dell’Appia Antica
Roma
Volume 23
Sinossi

Gli esploratori dell’Appia perduta è la storia a fumetti che Gud ha ambientato nel Parco Archeologico dell’Appia Antica.

Quanta gente ha camminato sulle pietre dell’antica via Appia! La chiamavano la “regina delle strade”. Ci sono passati imperatori, papi, soldati, mercanti, contadini, viaggiatori per diletto, schiavi e uomini liberi… Con tutto quel viavai, nei secoli, qualcuno avrà pur lasciato un tesoro nascosto da qualche parte! Tre piccoli amici ne sono convinti, e così si mettono in caccia. Lungo il cammino i nostri esploratori troveranno ville, chiese, mosaici. E il tesoro? C’è una vecchia signora, laggiù, che forse ne sa qualcosa…

Volume 23
Il Parco Archeologico dell’Appia Antica

Il Parco Archeologico dell’Appia Antica si sviluppa dal centro di Roma fino ai Castelli Romani abbracciando un ampio territorio a protezione di un tratto della via Appia Antica, con numerosi monumenti ai suoi lati come il famosissimo mausoleo dedicato a Cecilia Metella, ricca matrona romana. Lungo la via Appia erano anche complessi termali, come quello visibile a Capo di Bove e grandiose ville come quella dei fratelli Quintili. Il Parco comprende inoltre un’altra importante strada romana che portava anch’essa a Capua: la via Latina. Seguendo il suo tracciato, al III miglio sono le tombe della via Latina, sepolcri riccamente decorati con affreschi e stucchi. Più avanti la strada era costeggiata dalle imponenti arcate degli acquedotti romani e tra il V e il VI miglio si trovava l’estesa villa dei Sette Bassi. Da non perdere è infine l’antiquarium di Lucrezia Romana, piccolo ma ricco di tesori!

Una strada, tante meraviglie
Se la “regina delle strade” potesse parlare, ci racconterebbe di piedi nudi, zoccoli, zampe, zampette, ruote di legno, di pietra, gommate, ciabatte, scarpe da ginnastica, stivali in cuoio e di plastica, tacchi alti, bassi e bassissimi. E poi di botteghe artigiane, cantieri, ville lussuose, terme, chiese, mausolei, baracche, carri, carretti, camion e camionette, macchine, moto e biciclette. Di gente allegra, triste, che bisboccia, che litiga, si ama, passeggia in silenzio, urla, sbraita, con gli occhi chiusi, sgranati, pieni di lacrime e di gioia. Di guerre, soldati, storie di vita e di morte, uomini, donne, bambini e bambine, animali selvaggi, lupi e cinghiali, marmo, vasellame, statue, mosaici, ruderi, tufo e pietra lavica. Il Parco Archeologico dell’Appia Antica per me è questo, e tanto, tanto, tanto altro...
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
Gud è il nome d’arte di Daniele Bonomo
Classe 1976, è autore di storie umoristiche, vignette, strips, romanzi grafici. La sua scrivania di lavoro è nello studio di SkeletonMonster ed è uno dei cinque ideatori dell’ARF! Il Festival del Fumetto a Roma. Dal 2001 insegna Fumetto in scuole di ogni ordine e grado. Negli anni ha pubblicato vari libri per Tunuè tra cui il saggio Will Eisner il fumetto come arte sequenziale, Gentes, Heidi mon Amour, Gaia Blues, Tutti possono fare fumetti, La Notte dei Giocattoli (scritto da Dacia Maraini) e la serie a fumetti per bambini Timothy Top. Con AA.VV., STAGIONI. Quattro storie (e mezza) per Emergency.
Le opere scelte
Via Appia Antica
Definita dal poeta latino Stazio “regina delle strade”, deve il nome al magistrato Appio Claudio Cieco che la volle aprire nel 312 a.C. per collegare Roma con Capua. Fu poi prolungata fino a Brindisi aprendo ai traffici con l’Oriente. La distanza da Roma era indicata con le pietre miliari poste ogni miglio, pari a circa 1,5 km. Militari, viaggiatori, artisti e intellettuali nei secoli ne hanno calcato i basoli, le pietre poligonali di origine vulcanica, ancora al loro posto dopo ben duemila anni!
Cecilia Metella e il Castrum Caetani
Al III miglio della via Appia Antica si staglia la tomba della nobile romana Cecilia Metella, databile alla fine del I secolo a.C. grazie anche all’epigrafe murata sulla parte alta del monumento. All’inizio del 1300 d.C. il sepolcro fu riutilizzato come torre difensiva di un insediamento fortificato, il castrum, eretto dalla potente famiglia dei Caetani. Un tratto della strada venne chiuso con mura turrite e all’interno fu costruito un palazzo signorile e una chiesa gotica dedicata a san Nicola.
Complesso di Capo di Bove
Al IV miglio della via Appia Antica, poco dopo la tomba di Cecilia Metella, è un’area acquistata dallo Stato nel 2002. Sottoposta a indagini archeologiche, ha restituito un impianto di terme romane di età imperiale con articolati sistemi di riscaldamento degli ambienti e pavimenti in marmi colorati e mosaico. Il villino, che sorge sull’antica cisterna che riforniva le terme, oggi ospita l’Archivio di Antonio Cederna, intellettuale che tanto si è battuto per la tutela della via Appia Antica.
Villa dei Quintili e Santa Maria Nova
Una delle più grandi ville dei dintorni di Roma si trovava al V miglio della via Appia Antica e apparteneva ai ricchi e colti fratelli Quintili. Il grandioso complesso piacque così tanto all’Imperatore Commodo che, pur di impadronirsene, non esitò a far uccidere i fratelli, accusandoli di tradimento. Oltre alla straordinaria villa, da non perdere sono anche i mosaici trovati nell’area delle terme presso il casale di Santa Maria Nova, con scene di gladiatori e di cavalli impegnati nelle corse.
Anteprima fumetto
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Luoghi della storia
1
Chiesa di San Nicola 1
2
Mausoleo di Cecilia Metella 2
3
Castrum Caetani 3
4
Villa dei Quintili 4
5
Mosaico con gladiatore del sito di Santa Maria Nova 5
6
Via Appia Antica all’altezza del tumulo dei Curiazi 6
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