Ippocrate e Jones
DR. PIRA
Il Parco Archeologico di Paestum
Paestum - Capaccio
Volume 13
Sinossi

Ippocrate e Jones è la storia a fumetti che DR. PIRA ha ambientato nel Parco Archeologico di Paestum.

Aiuto, si è spento Internet! Come fare adesso per ammirare le magnifiche sculture della Magna Grecia? Un viaggio nel tempo, ecco quello che ci vuole: così finalmente Ippocrate e Jones fanno la conoscenza degli abitanti di Poseidonia. Sono proprio gente strana, questi antichi Greci: i filosofi filosofeggiano, gli artigiani non hanno voglia di lavorare, tutti guardano estasiati la bellissima Tomba del Tuffatore… ma nessuno sa che cos’è un tuffo!

Riusciranno i nostri eroi a cavarsela?

Volume 13
Il Parco Archeologico di Paestum

Il Parco Archeologico racchiude la storia millenaria della città di Poseidonia-Paestum, fondata alla fine del VII secolo a.C. da coloni di Sibari, passata sotto il controllo dei Lucani verso la fine del V secolo a.C. ed infine divenuta colonia latina nel 273 a.C. Di questo straordinario passato parlano le sue rovine, i tre monumentali templi dorici, l’Agorà, il Foro, l’Anfiteatro… Ma anche i numerosi reperti custoditi all’interno del museo, in cui il racconto continua e si completa con l’esposizione di oggetti databili dalla preistoria alla fase romana della città; tra i pezzi degni di nota, si segnalano le lastre scolpite (metope) del santuario di Hera alla foce del Sele, la Tomba del Tuffatore e le lastre dipinte di epoca lucana.

La magia di Paestum
Paestum è magica fin da subito: scendi da un treno, e ti trovi direttamente in un tempio antico ancora intatto, senza passare in mezzo ad altre forme di civiltà (a parte un paio di comodi baretti). Quando poi il direttore del museo mi ha dato in mano Piranesi a Paestum, libro scritto di suo pugno, ho capito che quel posto aveva fatto l’incantesimo giusto per me. Non solo per l’assonanza comica col mio nome: anche a Piranesi, a quanto pare, è capitato qualcosa di simile. E poi c’è la Tomba del Tuffatore, che è un mistero ancora inspiegabile. Fortuna che, invece di spiegare le cose, faccio i fumetti. Non andate nei templi perché sono storicamente ragguardevoli. Piuttosto, andate a Paestum per vedere che magia salterà fuori per voi.
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
DR. PIRA è il nome d’arte di Maurizio Piraccini
È nato a Tortona nel 1977. Ha creato I Fumetti della Gleba, il più longevo webcomic italiano, dove pubblica i suoi fumetti dal 1997. Ha collaborato come fumettista con La Repubblica XL, Vice Magazine, Smemoranda e altri. Come scrittore, ha tenuto rubriche su XL, Link – idee per la televisione e Nero Magazine. È autore di storyboard per il cinema e ha lavorato come autore televisivo per Deejay TV. Ha curato le scenografie video per i tour di Fedez e Elio e le Storie Tese. Le sue ultime opere sono La vera storia dell’hip hop (Rizzoli Lizard, 2017) e il libro a fumetti Super Relax – Ultra HD 1080 (Coconino Press - Fandango, 2018).
Le opere scelte
La Tomba del Tuffatore (part.)
Anonimo del V secolo a.C. Un tratto elegante ed insieme essenziale... Pochi elementi in un quadro che è diventato l’immagine forse più famosa della Magna Grecia... Un omino bruno in picchiata verso una macchia di azzurro, un’alta base disegnata da una rete di trattini neri, e due alberelli a incorniciare il tutto... Stop! Una scena in cui il tempo sembra essersi fermato quasi 2500 anni fa, ma che non ha mai smesso di raccontare qualcosa di sé... La Tomba del Tuffatore rappresenta una delle testimonianze più significative di Poseidonia-Paestum, città fondata alla fine del VII secolo a.C. da genti provenienti da Sibari. Scoperta il 3 giugno del 1968 a quasi 2 km a sud del centro abitato e datata tra il 480 e il 470 a.C. sia per lo stile delle pitture sia per gli oggetti del corredo, consiste in una sepoltura a cassa con coperchio in travertino, la pietra locale, e dipinta all’interno con la tecnica dell’affresco. Quale racconto è custodito in questo prezioso e blindato “scrigno”? Sulle quattro pareti che compongono la cassa si sviluppa una scena di banchetto, il simposio, pratica tipica degli aristocratici greci, riservata ai soli uomini, basata sul consumo del vino, sempre mescolato all’acqua, e accompagnata da musiche e discorsi di vario genere. Infine, sulla lastra di copertura è raffigurato un giovane uomo nudo che si tuffa in uno specchio d’acqua da una struttura in blocchi molto simile a un trampolino. La scena non ha un significato reale, ma simbolico: essa rappresenta il passaggio dalla vita alla morte. Infatti il tuffatore si lancia ad occhi aperti nell’Oceano, il fiume che circonda la Terra, e resta sospeso per l’eternità fra due dimensioni.
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