La gita intergalattica di Titta & Plyn
Lorenzo Mò
Villa della Regina
Torino
Volume 41
Sinossi

La gita intergalattica di Titta & Plyn è la storia a fumetti che Lorenzo Mò ha ambientato a Villa della Regina a Torino.

Una ricerca di Storia terrestre? Sarà un gioco da ragazzi, pensavano Titta & Plyn. Si parte con l’astronave che viaggia nel tempo, si atterra a Villa della Regina nell’epoca di Maurizio di Savoia o di Vittorio Emanuele II, si prendono un po’ di mobili, quadri e oggetti e poi via, di nuovo a casa, sul lontano pianeta Kalliroe. L’importante è non farsi scoprire, perché gli umani non devono sapere dell’esistenza degli extraterrestri. Sembrava tutto facile, e invece… beh, la gita non è andata proprio secondo i piani! Perché questi due piccoli alieni sono dei gran pasticcioni…

Volume 41
Villa della Regina

Villa della Regina è una delle Residenze sabaude inserite tra i siti dell’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. È stata realizzata all’inizio del Seicento sul modello delle ville romane, per volontà del cardinale Maurizio di Savoia, intellettuale, collezionista e diplomatico. Al centro della proprietà sorge la Villa con i suoi appartamenti, circondata da giardini all’italiana, fontane, zone boscate e aree agricole. A inizio Settecento diventa la dimora di piacere delle Regine Anna Maria d’Orléans e Polissena d’Assia e per loro volontà il geniale architetto Filippo Juvarra inventa il grandioso, scenografico salone centrale e i piccoli, raffinatissimi Gabinetti cinesi degli Appartamenti Reali. Ancora oggi la residenza è circondata dai bellissimi giardini terrazzati, dal bosco e dal vigneto storico, che produce un vino di Freisa molto apprezzato.

U.F.O. – Una Favolosa Opera (Architettonica)
Io, Titta e Plyn abbiamo visitato Villa della Regina avvolta da un’atmosfera di mistero e sogno. I bimbi alieni l’hanno percorsa di notte, cercando di non fare rumore tra le stanze colorate; mentre io ho avuto la fortuna di girare tutta la tenuta nel silenzio irreale della neve che cadeva fuori, sul meraviglioso giardino nella parte posteriore dell’edificio. Attraversare gli ambienti interni, con i pochi arredi, i ritratti e le eleganti tappezzerie, significa quasi conoscere di persona tutti quelli che ci hanno vissuto: da Maurizio di Savoia a Vittorio Emanuele II, passando da Anna Maria d’Orléans, per arrivare alle figlie degli Ufficiali. Ma sì, forse non c’è bisogno della neve né della notte per sentire la magia di Villa della Regina!
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
Lorenzo Mò
Nasce il 6 agosto 1988 a Ceva e vive a Mondovì. Adora i grandi classici di Walt Disney, I Simpson e i cartoni animati della Warner Bros. Si diploma al liceo artistico “Ego Bianchi” di Cuneo nel 2007. Nello stesso anno si iscrive all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, diplomandosi in Illustrazione e Grafica d’arte. Dal 2014 collabora come illustratore e fumettista con le riviste LÖK ZINE, Lucha Libre, B comics e Linus. Con il suo graphic novel d’esordio Dogmadrome, pubblicato da Eris Edizioni nel 2019, vince il Premio Bartoli come “Promessa del fumetto italiano” ad ARF! Il Festival del fumetto a Roma.
Le opere scelte
Salone centrale
1733 Il Salone centrale è il cuore di Villa della Regina ed è stato progettato dal grande architetto Filippo Juvarra. Le pareti sono affrescate con finte architetture che danno l’illusione di uno spazio più ampio: i loggiati, le colonne, le balconate sono elementi di una scenografia teatrale che faceva da contorno ai concerti e agli intrattenimenti organizzati in questo ambiente. Le grandi porte a vetri che si aprono sulle pareti invitano il visitatore a uscire nei giardini per godere delle piacevolezze della collina e ammirare la spettacolare vista sulla città e sulla corona alpina.
Gabinetti cinesi (part.)
XVIII secolo I piccoli salottini privati denominati “gabinetti”, tipici delle residenze nobiliari settecentesche, sono caratterizzati a Villa della Regina da decori ispirati all’Oriente. L’abilissimo artista Pietro Massa ha saputo creare sulle pareti un mondo popolato di geisha e mandarini, pappagalli ed elefanti, danze del drago e cerimonie del tè, imitando anche alcune tecniche artigianali provenienti da quei luoghi lontani, come la laccatura. Non male per un artista torinese che non era mai stato in Asia!
Teatro d’Acque
XVII secolo I giardini all’italiana di Villa della Regina hanno una caratteristica pianta semicircolare che li ha fatti conoscere con il nome di Teatro d’Acque. Le fontane arricchiscono ogni terrazza con sculture, spruzzi e giochi d’acqua, nascondendo con leggiadria il sistema di condotte idrauliche che le alimenta. Al termine del percorso delle acque si trova la fontana del Grand Rondeau a simbologia delle acque marine, con il dio Nettuno al centro circondato da ninfe e divinità fluviali.
Grotta del Re Selvaggio
XVII secolo Nei giardini all’italiana si trovano le finte grotte che il cardinale Maurizio di Savoia fece costruire per godere di un ambiente fresco durante le passeggiate nelle giornate più assolate. Sono ambienti decorati con minuziosi mosaici di tesserine in marmo bianco e rosa, arricchiti da conchiglie ed elementi in madreperla che riflettono la luce che filtra dall’esterno, regalando alle grotte una luminosità inaspettata. La scultura di un re incoronato di piume al centro della nicchia centrale sembra vegliare sui visitatori.
Anteprima fumetto
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Luoghi della storia
1
Belvedere superiore 1
2
Ritratto del cardinale Maurizio di Savoia 2
3
Ritratto di Vittorio Emanuele II di Savoia 3
4
Cortile a esedra 4
5
Ritratto di Anna Maria d’Orléans 5
6
Facciata verso la collina 6
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