Monaciello
Pablo Cammello
La Certosa e Museo di San Martino
Napoli
Volume 46
Sinossi

Monaciello è la storia a fumetti che Pablo Cammello ha ambientato nella Certosa e Museo di San Martino.

Che ci fa Pulcinella nel presepe, insieme ad angeli, re Magi, Maria, Giuseppe e Gesù Bambino? Non ci crederete, ma è andato a recuperare un pallone calciato con troppa forza da un ragazzino… Che confusione! Oggi va proprio tutto alla rovescia. E c’è un altro fatto strano: il sole non tramonta più. Per fortuna ci pensa il Monaciello a rimettere tutto a posto. Tocca a lui, silenzioso custode, mantenere il delicato equilibrio di questo luogo magico. E così Pulcinella può tornare tra la gente del teatro: qui è casa sua, qui è lui la vera star!

Volume 46
La Certosa e Museo di San Martino

La Certosa di San Martino, fondata nel 1325, fu sottratta ai monaci dopo l’unità d’Italia e aperta al pubblico nel 1867 come Museo Nazionale. Veniva così realizzato il duplice obiettivo di salvare dal degrado lo straordinario patrimonio certosino, dalle tracce delle origini medievali alla preziosa evoluzione in senso barocco, e di conservare ed esporre una grande quantità di testimonianze dell’arte e della cultura di Napoli e del suo Regno. Ancora oggi al visitatore si offrono i due diversi aspetti: da un lato gli antichi ambienti in cui si svolgeva la vita monastica, percorrendo la chiesa, i chiostri e i suggestivi giardini, e dall’altro l’insieme di testimonianze della civiltà e della storia di Napoli nelle sezioni storiche e tematiche come Immagini e memorie della città, la Sezione presepiale, la Sezione navale o la Sezione teatrale.

Allegro con teschio
Agli occhi del vecchio Monaciello la Certosa di San Martino è cambiata molto. Dal monastero dei suoi tempi è diventata di dominazione francese, poi museo con presepi, flotte navali, maschere teatrali. Come una palla di neve rotolata attraverso i secoli che ha inglobato tutto ciò che ha investito. Eppure com’è che il vecchio monaco si sente ancora a suo agio girando per i suoi corridoi, com’è che sente di essere a casa? Ogni angolo che guarda racconta una lunga storia multicolore – che è la storia di Napoli –, piena di vita anche nei luoghi più impensabili o oscuri. Per esempio oggi, guardando nel naso di uno dei teschi del cimitero, ci ha trovato una piccola lumaca che ha stabilito lì la sua casa. Stava proprio a suo agio. Il monaciello ha sorriso e ha continuato la sua passeggiata mentre la notte svaniva.
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
Pablo Cammello è il nome d’arte di Paolo Valsecchi
Nasce a Lecco nel 1989. A Milano frequenta la Scuola di Fumetto e fonda l’Infame Studio, con cui nel 2011 presenta l’autoproduzione Metastasi. Nel 2015 realizza Tumorama, serie web successivamente pubblicata in un volume cartaceo da Shockdom. In quello stesso anno è candidato ai maggiori premi per fumetto web e vince il Gran Guinigi come “Miglior autoproduzione” con il collettivo Lucha Libre. Per Progetto Stigma realizza Rubens (con Akab e Spugna) e scrive il microracconto Storia di un Cadavere, disegnato poi da Nova Sin. Attualmente vive agli arresti domiciliari per eccesso di bellezza.
Le opere scelte
Chiostro grande
Il Chiostro grande è il centro spirituale della Certosa. Qui, sulla originaria struttura trecentesca, Giovanni Antonio Dosio ed in seguito Cosimo Fanzago delinearono l’attuale Chiostro, in forme rinascimentali arricchite da sculture e decorazioni in stile barocco. Fra queste la balaustra del Cimitero dei monaci, invito alla meditazione sulla vita e sulla morte. Dal porticato si accedeva alle celle in cui i monaci trascorrevano il loro tempo in silenzio, fra preghiera, studio e piccoli lavori manuali.
Presepe Cuciniello
Nella zona delle antiche cucine della Certosa di San Martino, la Sezione presepiale ruota attorno al grandioso Presepe Cuciniello, dal nome del collezionista che nel 1877 donò al Museo la sua raccolta di circa ottocento pastori, animali e accessori. In una finta grotta sono presentate insieme le tre scene fondamentali del presepe: l’Annuncio ai pastori, la Natività con il corteo degli Orientali ed i Magi e la Taverna. Affascinante l’illuminazione, che riproduce l’alternanza di aurora, giorno, tramonto e notte.
Modello al vero della scena del teatro San Carlino
Il modello al vero della scena del teatro San Carlino, mitico teatrino della commedia pulcinellesca demolito nel 1884, fu realizzato su un’idea di Salvatore Di Giacomo e Roberto Bracco da pittori, scultori e scenotecnici per l’Esposizione Nazionale di Torino del 1889 ed in seguito acquisito dal Museo. Sulla scena sono raffigurati i personaggi interpretati dagli attori della compagnia di Antonio Petito, grande attore ed autore che rinnovò la maschera di Pulcinella in mille copioni esilaranti.
Lancia Reale a 24 remi di Carlo di Borbone
Nella Sezione navale, le cui grandi sale evocano gli ambienti di un antico arsenale, la prima maestosa opera che si impone al visitatore è la Lancia Reale dell’epoca di Carlo di Borbone. Costruita nel quarto decennio del Settecento dalle maestranze dell’arsenale di Napoli e decorata con una ricca opera d’intaglio in oro, “la galea su cui Carlo di Borbone approdò in Napoli nel 1735” è una delle prime opere arrivate al Museo, già nel 1874. Spiccano sulla polena due sirene alate che reggono lo stemma municipale.
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Luoghi della storia
1
Sezione presepiale 1
2
Particolare dell’affresco della volta della navata nella chiesa della Certosa 2
3
Chiostro grande e Cimitero dei monaci 3
4
Sagrestia 4
5
Sezione teatrale 5
6
Loggia del Priore da cui si accede ai sotterranei gotici tramite la scala dello Gnomone 6
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