Puzzle
Vitt Moretta
Il Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”
Matera
Volume 47
Sinossi

Puzzle è la storia a fumetti che Vitt Moretta ha ambientato nel Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” di Matera.

Nelle profondità della grotta è nascosto un tesoro: lo dicono tutti. E così Totò si mette a cercare. Lo accompagna il fedele cane Eco. Ma che fatica andare in giro per cunicoli! Si sale, si scende, si scivola nel buio e nell’umidità, tra pietre, frammenti e ossa di animali. Ci sono anche i pipistrelli, che paura! E poi Eco sembra scomparso. Dove sarà finito? Totò si è cacciato in un bel guaio, ma per fortuna qualcuno arriva a salvarlo. Un ragazzo proprio come lui, figlio di un tempo lontano e dimenticato, che ha un importante messaggio da dargli…

Volume 47
Il Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”

Il Museo ha sede all’interno dell’ex convento di Santa Chiara, fatto costruire dall’arcivescovo Del Ryos all’inizio del ’700, sull’asse urbano lungo il quale si stava sviluppando, fuori dai Sassi, la nuova città. Il Museo è intitolato al suo fondatore, il senatore Ridola, intellettuale, medico, archeologo, ricercatore e uomo politico che nel 1910 aveva donato al re le proprie raccolte, costituite in prevalenza da testimonianze preistoriche, provenienti dagli scavi da lui stesso condotti nel territorio di Matera. Le sue raccolte sono state poi incrementate dai successivi Soprintendenti, protagonisti della vicenda archeologica della Basilicata moderna. Il Museo oggi espone non solo la preistoria, ma anche la documentazione dei contesti protostorici e i complessi contesti delle età successive che dimostrano i contatti tra le popolazioni indigene e i coloni greci insediati sulla costa.

Eco di roccia
La strada per Matera è un susseguirsi di campagne piene di sassi e di muretti composti da altri sassi, ma è necessario arrivare a destinazione per capire l’unicità del posto. Reagiamo sempre tutti allo stesso modo, davanti alla meraviglia vera. Persino il Museo ti accoglie con una pietra, la più antica di tutte, e l’aria di avventura è in ogni suo singolo reperto: lo confermano gli esploratori dei luoghi più brulli e grotteschi del Materano! Sulla soglia della Grotta Ideale, ho capito che anche la mia storia avrebbe avuto il sapore dell’esplorazione e della roccia, ma anche della paura e del cambio di rotta, quel genere di cose che capitano solo nelle avventure.
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
Vitt Moretta
Vittoria Moretta è una fumettista e illustratrice abruzzese, classe 1990. Frequenta l’Accademia del Fumetto di Pescara, per poi trascorrere alcuni anni tra viaggi ed esperimenti legati al mondo dell’autoproduzione: in quest’ambito ha lavorato con band musicali e altre realtà del fumetto indipendente. Nel 2017 inizia a collaborare con Coconino Press - Fandango, attraverso la realizzazione di una serie online con episodi a cadenza mensile e nel 2018 pubblica il suo libro d’esordio Il tramonto del Sea Breeze, presentato in anteprima al TCBF e accompagnato da una mostra delle sue tavole originali.
Le opere scelte
Tazza, Cultura di Serra d’Alto
Neolitico medio, fine VI - inizi V millennio È uno dei più raffinati esempi della Cultura di Serra d’Alto, che prende il nome dalla collina in cui questa classe ceramica fu rinvenuta per la prima volta. La produzione di Serra d’Alto, in ceramica figulina, unisce, ad una grande ricchezza di forme vascolari, un’esuberante decorazione dipinta in colore bruno e nero, organizzata in campiture modulari, o in fasce orizzontali riempite con motivi a scacchiera, a reticolo, meandri e losanghe, più raramente a spirali.
Patera in bronzo
VI-V secolo a.C. Il prezioso reperto proviene dalla tomba n. 33 ritrovata a Timmari (MT), già disturbata in età romana imperiale e privata di tutte le armi difensive, oltre che di gran parte del corredo metallico. Il corredo funerario che accompagnava la deposizione era estremamente sontuoso, prezioso per la qualità e la rarità degli oggetti, come questa straordinaria patera in bronzo con manico antropomorfo, vero oggetto di retaggio, databile fra il VI e il V secolo a.C, presente in alcuni corredi apuli nella versione povera imitata in argilla.
Olla geometrica
VIII-VII secolo a.C. La lettura della ceramica a decorazione geometrica è quella che consente di conoscere più a fondo le comunità indigene e di seguirne l’evoluzione culturale. Questa produzione artigianale, infatti, rappresenta il momento in cui si avvia la nascita di stili regionali differenziati, fenomeno che riflette mutamenti storici più profondi, quali l’emergere di élite locali, la formazione di gruppi tribali più consistenti, lo sviluppo di rapporti con culture diverse e di fenomeni di scambio tra gli indigeni e le popolazioni delle regioni orientali del Mediterraneo.
Cratere a volute
320-310 a.C. Questo cratere è una delle rappresentazioni più alte della produzione ceramica apula. Attribuito al Pittore del Sakkos Bianco, offre una documentazione delle officine più importanti operanti tra gli ultimi decenni del V secolo e la fine del IV secolo a.C. in Apulia e Lucania, aree tra le quali la città di Matera fa da cerniera. Sul collo è rappresentata una Nike che conduce una quadriga in corsa, sul corpo sono rappresentati Ade e Persefone dentro un naiskos, tutt’intorno sono disposti Megara e i figli, Ecate, le Danaidi, Ermes e Orfeo.
Anteprima fumetto
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Luoghi della storia
1
Ricostruzione della “grotta ideale” 1
2
Ricostruzione di una capanna del periodo Neolitico 2
3
Vaso costolato con un’ansa dalla grotta dei Pipistrelli 3
4
Sala delle materie prime 4
5
Sala dell’età dei metalli 5
6
Ricostruzione di una sepoltura 6
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