Quattro chiacchiere
Spugna
Il MuNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo
L'Aquila
Volume 44
Sinossi

Quattro chiacchiere è la storia a fumetti che Spugna ha ambientato nel MuNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo.

Ogni tanto Pietro si fa prendere da un’ombra di malinconia. Per un tipo come lui è un vero peccato dover restare in vestaglia e pantofole, in disparte, lontano dai suoi fan… Ragazzi, stiamo parlando di un signor Mammut, alto quattro metri, tra i più belli d’Europa! Era un’autentica superstar. E adesso? Certo, quel terremoto è stato un brutto colpo, ma dopo una caduta bisogna sempre rialzarsi e andare avanti: presto i visitatori torneranno a trovarlo. Glielo dice un amico speciale, uno che la sa lunga… e con una telefonata riesce sempre a tirargli su il morale!

Volume 44
Il MuNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo

Il Museo Nazionale d’Abruzzo fu inaugurato nel 1951 all’interno del castello cinquecentesco dell’Aquila. In esso confluirono le raccolte del Museo Civico Aquilano, quelle del Museo Diocesano e lo scheletro fossile di Mammuthus meridionalis, uno fra gli esemplari più completi rinvenuti in Europa. Il catastrofico sisma del 6 aprile 2009 ha determinato la chiusura della sede, tuttora in restauro. La nuova vita del Museo inizia nel dicembre del 2015, con la riapertura nell’ex mattatoio comunale della città, sito di fronte alla Fontana delle 99 Cannelle. Qui, dopo un accorto intervento di ristrutturazione ha trovato posto, protetta da presidi antisismici, una selezione di 250 reperti archeologici e oltre 150 tra dipinti, sculture, oreficerie e maioliche, dal Medioevo al Seicento. Capolavori che testimoniano l’identità, la storia e la vitalità della cultura dell’intera regione.

Un Museo con carattere
Mentre visitavo il nuovo MuNDA, mi sono reso conto si non aver mai visitato un museo con una sua storia personale così particolare. Quando ho scoperto che si tratta di un ex mattatoio, trasformato in un museo dopo il terremoto del 2009, l’ho trovata subito una storia davvero potente. Tutte le opere al suo interno provengono dal Forte spagnolo dell’Aquila, la vecchia sede del Museo Nazionale D’Abruzzo, ora in restauro dopo quel brutto evento. Quando poi ho visto il “Cristo di Penne”, con il suo naso schiacciato ma carismatico, mi è sembrato subito un protagonista perfetto: un Cristo deposto che ne ha passate tante, ma al tempo stesso sembra dimostrarci che ci si deve rialzare, anche se ammaccati. Quando poi ho scoperto che la vecchia sede ospita ancora il Mammut “Pietro”, beh, ho pensato che questi due avessero sicuramente qualcosa da dirsi!
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
Spugna è il nome d’arte di Tommaso Di Spigna.
Classe 1989, è un illustratore e fumettista, vive e lavora a Milano. Fondatore e Art Director della rivista autoprodotta Lucha Libre, collabora con varie realtà dell’autoproduzione italiana. Nel 2014 esce il suo graphic novel d’esordio Una brutta storia per l’editore GRRRz, con cui vince il Premio Boscarato al TCBF 2015 come “Autore rivelazione”. Pubblica il graphic novel The Rust Kingdom (Hollow Press, 2017), che gli vale il Premio Nuove Strade a Napoli COMICON 2018. Per lo stesso editore escono Gnomicide (2018) e The Wizard Hat (2019). Collabora al volume Rubens con Cammello, Akab e Nova Sin per Progetto Stigma.
Le opere scelte
Rilievo con combattimento di gladiatori
I secolo a.C. Il pezzo fu rinvenuto nel 1879 durante uno scavo per lavori stradali. Con molta probabilità è il più antico rilievo raffigurante gladiatori pervenutoci. I due combattenti indossano corazze di tipo ellenistico, un solo schiniere alla gamba sinistra, e si proteggono con grandi scudi rettangolari. Le armi offensive sono lunghi giavellotti (due assistenti ne portano altri di riserva). È la caratteristica armatura dei “sanniti”, una delle più antiche classi gladiatorie, scomparsa nella prima età imperiale e non presente nel riordinamento di Augusto.
Trittico di Beffi
Maestro del Trittico di Beffi Il dipinto, databile tra il 1410 e il 1415, spicca per la sottile grazia, la viva attenzione agli elementi realistici, la potente plasticità e il vibrante cromatismo. Nel pannello centrale, cuspidato, è raffigurata la Vergine in trono con il Bambino, ritratto mentre gioca amabilmente con il velo della madre. Ai lati sono sapientemente rappresentate storie della Vergine in cui compaiono, in basso, anche la figura inginocchiata del committente (a sinistra) e il sommo sacerdote ebraico Anania (a destra) che, avendo cercato di rovesciare il feretro della Madonna, rimase con le mani storte e paralizzate.
San Sebastiano
Silvestro dell’Aquila Il santo, rappresentato in piedi con le braccia legate a un tronco d’albero, ha le fattezze di un adolescente: il petto è scarno, il corpo delicatamente modellato e il volto incorniciato da una folta capigliatura. L’attenzione dell’artista è rivolta a definire psicologicamente la figura del martire e raggiunge la massima tensione nel volto trasfigurato dal dolore e dall’estasi mistica. Sul basamento campeggia l’iscrizione: “QUEST’OPERA FU COMMISSIONATA DA DON DOMENICO DI ANTONIO DE CAPRINIS DA AQUILA NEL 1478”.
Storie di San Giovanni da Capestrano
Maestro di San Giovanni da Capestrano Il santo più coraggioso e carismatico dell’osservanza francescana, che viaggiò a lungo per l’Europa in una difficile missione di evangelizzazione e difesa della fede, campeggia nella tavola centrale, sorreggendo il vessillo crociato di rosso col monogramma del nome di Gesù, circondato dagli episodi più importanti della sua attività di predicatore, diplomatico e animatore della crociata contro i Turchi, dipinti sulle quattro tavole laterali. Le scene rappresentano: la Messa al campo, la Battaglia di Belgrado, la Predica all’Aquila, e la Morte del santo.
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Luoghi della storia
1
Cristo deposto 1
Artista abruzzese (fine del XIII secolo)
2
Presepe di Tione 2
Saturnino Gatti
3
San Sebastiano 3
Silvestro dell’Aquila
4
Sant’Antonio Abate 4
Saturnino Gatti
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