Salvo delle pietre
Roberta Scomparsa
Il Parco Archeologico di Ercolano
Ercolano
Volume 29
Sinossi

Salvo delle pietre è la storia a fumetti che Roberta Scomparsa ha ambientato nel Parco Archeologico di Ercolano.

Anno 2079. C’è stata una nuova catastrofe a Ercolano: questa volta non per colpa della natura, ma degli uomini, che hanno scatenato una guerra per il controllo delle fonti di energia. Salvo, un bambino, si è rifugiato tra le rovine della città fantasma. Ne ha fatto il suo regno, e vuole starci da solo: non si fida di nessuno, la sua unica compagnia sono le rane e una ricchissima collezione di oggetti. Lui è contento così. Ma l’arrivo di altri due giovani sopravvissuti gli insegnerà a vedere le cose in modo diverso. Non si può vivere senza amici…

Volume 29
Il Parco Archeologico di Ercolano

È il luogo dove è nata l’archeologia moderna.

A partire dal 1738 è diventato meta del Grand Tour e le scoperte hanno contribuito, con Pompei, alla nascita del gusto Neoclassico. Unica città del mondo romano con l’intero originario affaccio sul mare, con case ancora conservate fino al terzo piano e unico sito ad avere restituito in ottimo stato, e grande quantità, legno, mobili, frutti, legumi, cereali, stoffe, corde, tessuti. È l’unica città del mondo antico in cui è stata trovata una biblioteca privata composta da quasi 2.000 rotoli di papiro in greco e in latino. Il Parco è oggi un grande laboratorio per la storia archeologica della Campania, per la conservazione e la partecipazione del pubblico. Attraverso i percorsi di visita si va alla scoperta della vita quotidiana e delle ultime ore di questa lussuosa e felice cittadina all’ombra del Vesuvio, consegnata alla Storia dall’eruzione del 79 d.C.

Camminando su pietre selvatiche
Durante la visita al Parco Archeologico di Ercolano ho scoperto le rane nella vasca del grande ninfeo e ho deciso di costruire la mia storia partendo da questo spunto inconsueto e affascinante. Giuseppe, uno dei custodi del sito, mi ha ispirato il personaggio di Salvo. L’antica Ercolano nasconde meraviglie dietro ad ogni angolo di strada, ho fatto del mio meglio per rappresentare i suoi luoghi, mandando i personaggi a zonzo in lungo e in largo e ambientando la storia in diversi punti della città... Lungo il corso della mia esplorazione ho anche pensato che un’antica città sepolta dalla lava e riportata alla luce poteva essere il luogo perfetto per un’avventura con i propri amici o il proprio cane, libero di gironzolare dove vuole; va da sé che aggiungendo un ragazzino superstite e due schivi viaggiatori venuti da lontano, il risultato diventa facilmente una storia post-apocalittica.
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
Roberta Scomparsa
All’anagrafe Roberta Scomparin, nasce a Treviso nel 1994. Frequenta il corso di Fumetto e Illustrazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, in cui si diploma nel 2018. Fa parte del collettivo e autoproduzione Doner Club nato a Bologna nel 2015. Nel 2016 pubblica il racconto a fumetti La Medusa per Canicola in collaborazione con il TCBF e vince il Premio “Fumetto Under25” al BeComix 2016. La stessa storia è stata tradotta e pubblicata per l’antologia americana Now di Fantagraphics e per la rivista svedese Det Grymma Svärdet. Collabora con varie realtà indipendenti italiane.
Le opere scelte
Casa di Nettuno e Anfitrite
Il nome di questa casa deriva dallo splendido mosaico in pasta vitrea colorata che decora la sala da pranzo estiva e che è già visibile dall’ingresso. Il mosaico raffigura il dio del mare e la sua sposa, Nettuno e Anfitrite. Una fontana, anch’essa rivestita da mosaico in pasta vitrea, con conchiglie e schiuma di lava e sormontata da maschere teatrali in marmo, occupa il lato nord dell’ambiente. Nel larario (edicola) dell’atrio furono scoperte due lastre in marmo dipinte a tratto rosso, su una delle quali è conservata la firma in greco dell’artista: “Alessandro Ateniese dipinse”.
Bottega ad cucumas
All’ingresso un’insegna dipinta raffigura quattro brocche (cucumae) di colore diverso, con le bevande che qui si vendevano e l’indicazione del prezzo del vino. In alto si trova la figura di Semo Sancus, divinità per la quale si giurava negli affari, e l’iscrizione ad Sancum. Nel pannello in basso l’iscrizione NOLA è l’annuncio per uno spettacolo dove si legge, cosa eccezionale, anche il nome dell’autore: “scr(i)ptor Aprilis a Capua”. La bottega era una locanda dove si servivano bevande e cibi, nelle città romane infatti era usuale pranzare fuori casa.
Sede degli Augustali
Edificio a tre navate. Al centro, in asse con l’ingresso, sala di culto, pavimento in marmo e pareti con affreschi raffiguranti Ercole che entra nell’Olimpo e Ercole che salva da Acheloo la sua futura sposa Deianira. In fondo a destra si trova la stanza del custode, il cui scheletro fu rinvenuto disteso sul letto. Forse era la sede degli Augustali, associazione religiosa per il culto di Augusto. Secondo altri studiosi è la curia, il senato di Ercolano.
Casa a graticcio
Il piano superiore di questo edificio era destinato ad essere affittato e ad ospitare quindi più famiglie, mentre al piano terra c’era una più ampia abitazione con una bottega annessa. La struttura è costruita quasi interamente in opus craticium, tecnica spesso usata ad Ercolano e da cui deriva il nome convenzionale della casa. Da questa dimora provengono molti resti in legno carbonizzato di letti, armadi e anche un ritratto.
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