Sisaia
Alessandro Sanna
Il Museo Archeologico Nazionale “G. Asproni”
Nuoro
Volume 38
Sinossi

Sisaia è la storia a fumetti che Alessandro Sanna ha ambientato nel Museo Archeologico Nazionale “G. Asproni” di Nuoro.

La luna è alta nel cielo. Dopo aver camminato a lungo, la sciamana ha deciso di fermarsi e accendere un fuoco. È arrivato il momento di chiamare a raccolta i guerrieri. E loro arrivano, un po’ alla volta, rispondendo al segnale. Si dispongono ordinatamente su due file, le lance in pugno, vicino alle fiamme che brillano nel buio. Sono pronti ad ascoltare la giovane sacerdotessa. Lei ha chiuso gli occhi, ma… un momento! Sta succedendo qualcosa di imprevisto. Siamo sicuri che le cose siano andate proprio così, quella notte di 3.800 anni fa?

Volume 38
Il Museo Archeologico Nazionale “G. Asproni”

Il Museo Archeologico Nazionale di Nuoro racconta la storia della Sardegna attraverso l’esposizione di alcuni tra i più importanti reperti rinvenuti negli scavi della provincia di Nuoro, che occupa la parte centro orientale dell’Isola. L’esposizione inizia con una sezione paleontologica, in cui è possibile vedere i resti di alcune specie animali oggi estinte, e prosegue attraverso le fasi prenuragica, nuragica e romana fino a quella medievale.

Tra gli elementi più importanti sono lo scheletro di Sisaia, una donna dell’età del bronzo sopravvissuta ad un intervento di trapanazione cranica; collane e oggetti di abbellimento personale in ambra, in osso o in conchiglia; una importante collezione di bronzetti provenienti dai principali luoghi di culto nuragici; vasi e iscrizioni che mostrano la profondità della penetrazione romana all’interno dell’Isola, e molto altro ancora…

Visita al Museo
Il Museo presenta attualmente un progetto di rinnovo degli spazi per fornire al visitatore un percorso esaustivo degli interessanti reperti presenti nella collezione. La cosa che più colpisce sono i resti di una donna di circa tremila e ottocento anni fa rinvenuti da un gruppo di speleologi vicino al Monte Gutturgios nel 1961. Il ritrovamento ha portato alla luce lo scheletro di una donna che ha subito un’operazione chirurgica al cranio. Il direttore del Museo si è soffermato abbastanza sul reperto da accendermi curiosità e interesse. Sisaia, così è chiamata la donna primitiva, si è rivelata da subito il soggetto ideale per la mia narrazione. I musei archeologici mi affascinano perché sono costituiti da oggetti e manifatture di artisti che non hanno nome e che hanno lavorato per pura necessità collettiva e sociale.
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
Alessandro Sanna
È nato nel 1975 vive e lavora a Mantova. Autore e illustratore di libri con le figure. Nel 2013 realizza il libro Fiume lento edito da Rizzoli in Italia e negli Stati Uniti, Spagna, Germania, Repubblica Ceca, Cina, Tajwan. Di recente è uscito sempre per Rizzoli Come questa pietra, il libro di tutte le guerre. È docente di Illustrazione per l’editoria presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e di Verona. È stato candidato all’Hans Christian Andersen Award 2016.
Le opere scelte
Piattino con superfici decorate
IV millennio a.C. Questo piattino in pietra (clorite verde) risale al Neolitico recente e proviene da una tomba ipogea del territorio di Orgosolo (NU). La superficie interna ed esterna è decorata dall’incisione di un fitto motivo irregolare a spirali e figure geometriche angolate che occupa l’intero spazio disponibile. La ricchezza della decorazione ci dà un’idea del gusto estetico e del livello di benessere raggiunto alla fine del Neolitico dalle popolazioni della Sardegna prenuragica.
Alabastron miceneo
1400-1350 a.C. circa Questo piccolo vaso miceneo è caratterizzato dalla forma cilindrica, dalla decorazione a fasci di linee rosse o brune concentriche sul corpo color crema e sul fondo, e dalla presenza in origine di tre piccole anse. La sua importanza deriva dal suo luogo di rinvenimento, negli strati di fondazione della torre centrale del nuraghe Arrubiu di Orroli (SU). Si tratta quindi di uno dei pochi reperti micenei rinvenuti all’interno dell’Isola, e di un importante elemento di datazione.
Navicella in bronzo
X-IX secolo a.C. Le navicelle in bronzo sono uno dei più tipici prodotti dell’artigianato artistico nuragico. Questa, proviene dal territorio di Lula (NU) e si caratterizza per lo scafo ellittico con fondo piatto, le murate piene alle cui estremità sono presenti quattro anatrelle, il ponte sormontato da una colonnina con anello e anatrella, e grande protome bovina decorata con motivi puntiformi.
Askos in bronzo
X-IX secolo a.C. L’askos in bronzo a due colli proveniente dal sito nuragico di Sa Sedda e Sos Carros in territorio di Oliena (NU) è un oggetto di grande pregio in cui sono utilizzate insieme due delle tecniche di lavorazione del bronzo in età nuragica: la battitura di una lamina a partire da un disco di bronzo e la modellazione con la tecnica della cera persa, utilizzata per il collo configurato a protome taurina. Al gusto tipicamente nuragico dell’oggetto si sommano influenze di area villanoviana.
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