Super Amedeo
ZUZU
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Napoli
Volume 17
Sinossi

Super Amedeo è la storia a fumetti di ZUZU ambientata nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Il piccolo Amedeo non vuole saperne di muoversi da lì. Una grande scultura, la Flora Farnese, ha rapito la sua attenzione. Lo sguardo è severo solo in apparenza, la mano solleva un lembo della tunica, sembra soffice eppure è di marmo. Quando la mamma si allontana la statua inizia a raccontargli una storia di tanti anni prima, di quando c’era una guerra e sui tetti dei palazzi c’erano disegnate delle grandi X. E di uno strano supereroe con gli occhiali spessi e la gamba ingessata.

Volume 17
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Il Museo è tra i più antichi e importanti del mondo per ricchezza del patrimonio archeologico. La formazione delle collezioni è legata a Re Carlo III di Borbone che promosse l’esplorazione delle città vesuviane sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e il progetto di un Museo Farnesiano, con il trasferimento in città della collezione ereditata dalla madre Elisabetta.

Ferdinando IV, suo figlio, decise di riunire nell’attuale edificio i due nuclei principali del Museo: la collezione Farnese e la raccolta Vesuviana. Con il ritorno dei Borbone a Napoli (1816) il Museo assunse la denominazione di Real Museo Borbonico e con l’Unità d’Italia divenne nazionale. Le sue collezioni si sono arricchite con reperti provenienti da scavi in Italia meridionale e da collezioni private.

Un viaggio bellissimo
Ogni volta che vengo a Napoli c’è il sole, probabilmente perché a Napoli sembra che ci sia sempre il sole. Quando ho visitato questo museo mi è parso di esserci già stata perché, nonostante ispiri solennità ed eleganza, non ha perso il calore della città che lo ospita. Mi sono persa almeno un paio di volte. Invece di guardare che corridoio prendevo, scoprivo – una dopo l’altra – le incredibili opere che si susseguivano. E così, senza neanche rendermene conto, sono passata dall’osservare le mummie egizie al contare le monete dell’età romana. Dal seguire le curve inaspettate del corpo perfetto delle statue, all’incantarmi guardando a testa in su gli affreschi coloratissimi dell’ultimo piano. È stato tanto bello che ci sono tornata ancora e di certo ci tornerò di nuovo.
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
ZUZU è il nome d’arte di Giulia Spagnulo
ZUZU è nata nel 1996 e poi di nuovo, all’età di 7 anni, quando il padre le ha dato questo soprannome. Poi ZUZU ha iniziato a scomparire all’improvviso perché doveva assolutamente andare a disegnare i mostriciattoli che le venivano in mente. Un giorno dell’ultimo anno di liceo classico ha scoperto che esistono i fumetti e ha ripescato quei mostriciattoli, e tutti insieme, ZUZU e i mostriciattoli, sono andati all’Istituto Europeo di Design di Roma a studiare illustrazione. Si sono laureati nel 2017 e ora ZUZU ha 23 anni e diverse storie in sospeso da raccontare. Nel 2019 Coconino Press - Fandango ha pubblicato Cheese, il suo libro d’esordio.
Le opere scelte
Ercole Farnese (part.)
Glicone di Atene Questa colossale scultura proviene dalle Terme di Caracalla a Roma ed è la copia di un’opera greca. Ercole è rappresentato in atteggiamento di riposo dopo aver compiuto l’ultima delle sue fatiche: ha appena conquistato le mele d’oro dell’immortalità che crescevano nel giardino delle Esperidi, custodite da un drago feroce. Adesso è stanco e si appoggia pesantemente alla clava coperta dalla pelle di leone, mentre conserva le tre mele nella mano dietro la schiena. In questa scultura Ercole è un eroe dal volto umano perché, nonostante i muscoli, ha un volto pensoso e riflessivo. Da notare la firma dello scultore Glýkon sulla roccia.
Mosaico di Dario e Alessandro
Fine II secolo a.C. Rinvenuto nella Casa del Fauno di Pompei, questo grandioso mosaico è composto da oltre un milione di piccole tessere di marmo colorate. La scena ritrae la battaglia di Isso tra i soldati di Alessandro Magno, raffigurato a cavallo, e quelle Dario III di Persia, ritratto sul carro. È il momento più importante dello scontro: il giovane cavaliere persiano, in basso nella scena, è stato trafitto dalla lancia di Alessandro e Re Dario comprende che la battaglia è perduta, così solleva il braccio per ordinare ai suoi soldati di ritirarsi. Il suo volto esprime la tragedia del momento, mentre uomini e cavalli si affollano e si muovono in maniera disordinata.
Sarcofago e mummia di Ankhhapy (part.)
Inizio epoca tolemaica (332-200 a.C.) La mummia e il suo sarcofago sono stati donati al museo da un colonnello, Emilio Stevens. Il corpo mummificato è quello di Ankhhapy, figlio di Arsiesi e della Signora della casa Cehenet. Il corpo ha un rivestimento costituito da quattro parti di cartonnage (strati sottili di tela stuccata, pressata e indurita), decorati con scene di tipo religioso, motivi floreali e geometrici. La mummia è intatta e giace nel suo sarcofago originario, riccamente decorato. Recentemente, sono state fatte delle radiografie che hanno mostrato lo scheletro completo e tre amuleti posti tra le bende all’altezza della bocca.
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Luoghi della storia
1
Testa di cavallo 1
Donatello
2
Occhi artificiali per mummia 2
3
Affresco nel Salone della meridiana 3
Pietro Bardellino
4
Vista sul giardino delle fontane 4
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