Teoria degli opposti
Vincenzo Filosa
Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Reggio Calabria
Volume 18
Sinossi

Teoria degli opposti è la storia a fumetti di Vincenzo Filosa ambientata nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

Guerrieri navigati? Navigatori agguerriti? Divinità aliene? Inevitabile chiedersi chi erano davvero, quando ti trovi al cospetto dei Bronzi. Saranno loro stessi a rivelarsi e a raccontare la loro storia, e quella degli artefatti custoditi negli spazi espositivi, a due increduli ragazzini in gita. Per conoscerla bisogna infrangere la linea temporale e raggiungere i fondali degli abissi, dove le anime vagano intrappolate in cerca della strada di casa. Per tutti i filosofi! Tenetevi forte. Inizia un viaggio per menti ricche di immaginazione.

Volume 18
Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria

Il MArRC è noto per i Bronzi di Riace, ma custodisce una ricca collezione di reperti provenienti da tutta la Calabria e lo Stretto di Messina, dalla preistoria all’età romana. Il percorso si svolge come un “racconto”, che guida il visitatore lungo la storia di quest’area. Straordinarie sono le testimonianze sulle prime fasi di popolamento del territorio calabrese, con strumenti in pietra e resti scheletrici di uomo di Neanderthal. La parte più consistente della collezione è dedicata alle colonie magnogreche, tra cui Locri, Kaulonia, Sibari e Crotone, di cui sono esposte sculture e rivestimenti in terracotta a decorazione dei santuari. Degni di nota sono i Dioscuri o i quadretti votivi da Locri (pinakes) con scene legate al mito di Persefone.

Sei al crocevia
Hai occhio, devo ammetterlo. Se leggi queste righe, hai sviluppato il più incredibile super potere: voltare pagina. Andare a fondo. Siamo nell’anno 3113, cerchiamo proprio gente in gamba come te. Ci trovi nelle crepe delle anfore, nascosti sotto le ossa del primo scheletro. Ogni reperto esposto qui ha una storia, ma può raccontarne mille. Siamo allo snodo intergalattico da cui partono le strade per tutti i mondi che ancora non conosci. Io ci sono arrivato alla fine della mia prima visita al museo, nel 1987. Osserva attentamente il ghigno del Giovane e saprai come raggiungerci. Un indizio: parti fissando l’occhio buono del Vecchio, poi precipita nell’abisso a destra. Ti sentirai solo, ma sappi che sarà soltanto per un attimo: è già successo ad altri e presto succederà di nuovo.
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
Vincenzo Filosa
Nasce a Crotone nel 1980. Esordisce nei circuiti indipendenti su riviste e antologie underground, è tra i fondatori dell’etichetta indipendente Ernest e autore per Canicola e Delebile. Nel 2011 realizza per la rivista Domus un servizio a fumetti sull’architetto giapponese Shigeru Ban. Nel 2012 illustra la ZeroGuida di Roma. Il suo primo graphic novel, Viaggio a Tokyo (Canicola, 2015), è stato segnalato dalla critica tra i dieci migliori romanzi a fumetti internazionali dell’anno. Ha realizzato, su testi di Giusy Noce, la storia Torre spaccata per l’antologia La rabbia (Einaudi, 2016). Figlio unico (Canicola, 2017) è un “gaijin manga” ambientato nella provincia crotonese. Per Coconino Press - Fandango pubblica, insieme a Nicola Zurlo, la saga Cosma & Mito e cura le collane Gekiga e Doku. Vive a Milano.
Le opere scelte
Calco dell’incisione del Bos Taurus primigenius
Periodo paleolitico Il calco dell’incisione del Bue primigenio dalla Grotta del Romito, a guardarlo non si direbbe che sia opera di un uomo preistorico, l’Homo Sapiens, vissuto circa 12.000 anni fa, durante il Paleolitico! Eppure, in un’epoca così lontana, l’uomo amava rappresentare la natura che lo circondava disegnando scene di caccia o gli animali conosciuti. Il graffito rappresenta l’antenato del bue, molto simile al montone come dimensione e struttura. I disegni in grotta sono considerati la forma più antica di arte.
I Bronzi di Riace
V secolo a.C. Le due statue, datate V secolo a.C., sono considerate i capolavori dell’arte greca, tra le poche originali in bronzo rinvenute. Raffigurano due giovani nudi, la cui identificazione è incerta; potrebbero essere guerrieri, atleti o eroi. Originariamente erano dotati di armi; lo scudo nel braccio destro e la lancia nella mano sinistra sono oggi perduti. I Bronzi furono trovati casualmente sui fondali marini di fronte a Riace, nell’agosto del 1972.
Lastra Griso Laboccetta
VI secolo a.C. La lastra in terracotta è stata trovata in un’area di Reggio Calabria in cui sorgeva un santuario dedicato a Demetra, dea della natura e del grano. Le due fanciulle qui rappresentate eseguono una danza tipica delle feste dedicate alla dea, alle quali potevano partecipare solo le donne. Anche se mancante della parte superiore, il reperto ha un notevole valore artistico per i colori originali, come il blu scuro usato per i dettagli delle vesti.
Il Cavaliere di Casa Marafioti
V-IV secolo a.C. La statua in terracotta decorava la parte più alta del tetto di un tempio scoperto a Locri da un famoso archeologo, Paolo Orsi, nel 1910. L’opera conserva traccia dei colori originari, in bianco, nero e rosso. Raffigura un giovane a cavallo, sorretto da una sfinge alata. Fu ritrovata in 180 frammenti, che Orsi e i suoi restauratori riuscirono a ricomporre così come la possiamo ammirare al MArRC, tra le opere più famose della collezione.
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Luoghi della storia
1
Bronzo A 1
2
Bronzo B 2
3
Lekane proveniente da Locri con figura di Papposileno 3
4
Specchio in bronzo 4
5
Kylix attica del tipo "a occhioni" 5
6
Calco dell'incisione del Bos Taurus primigenius 6
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