Vento
Miguel Angel Valdivia
Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei
Baia
Volume 32
Sinossi

Vento è la storia a fumetti che Miguel Angel Valdivia ha ambientato nel Museo Archeologico nel Castello di Baia, uno dei siti del Parco Archeologico dei Campi Flegrei.

Si è alzato il vento. Attraversa terra e mare, soffia forte tra le mura del grande castello. A volte il suo suono è appena un mormorio, altre volte un fischio acuto. Se chiudete gli occhi, se vi mettete in ascolto, vi racconterà cento storie: perché qui nei secoli ha visto schiavi e guerrieri, santi e orfani, ricchi e poveri, uomini che costruivano templi e altri uomini in fuga dal terremoto. Greci, Romani, Aragonesi, Garibaldini… Eserciti e popoli sono passati, ma il vento resta, ritorna sempre e continua a parlare. Chiudete gli occhi. Ascoltate la sua voce.

Volume 32
Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei

Il Museo Archeologico è uno dei numerosi siti del Parco Archeologico dei Campi Flegrei e raccoglie, all’interno del Castello di Baia, i reperti provenienti dagli scavi svolti negli antichi centri di Cuma, Pozzuoli, Baia, Miseno e Liternum.

Già dall’età greca tutto questo tratto di costa era un riferimento fondamentale per la navigazione, tanto da ospitare a lungo anche la flotta imperiale di Roma. I commerci che si svilupparono permisero a queste città ricchi arredi, di cui oggi il Museo offre una importante testimonianza, provenienti anche dalle numerose ville che i senatori romani vi costruirono. Una di queste, forse appartenuta a Giulio Cesare, occupava quel promontorio a picco sul mare, lì dove, alla fine del 1400, gli Aragonesi decisero di costruire lo stesso Castello di Baia.

Il panorama che ancor’oggi è possibile godere su tutto il Golfo è la perfetta introduzione alle infinite storie raccontate all’interno delle sale del Museo.

Amena Baia
Conosco Napoli da quando ho nove anni. È una città che amo e mi piace pensare che mi ami anche lei, a modo suo. Ogni volta che ci torno mi regala qualcosa di nuovo, di inaspettato. Durante il mio ultimo soggiorno ho avuto la fortuna di visitare il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, che si trova nel Castello di Baia. Ammirare il paesaggio dal terrazzo del Castello è già, di per sé, una cosa straordinaria. Ancora più straordinario è ricordarsi che la zona su cui si erge il Castello si trova nell’enorme caldera di un super vulcano, per giunta attivo. Un “dettaglio” che rende questo posto ancora più speciale. In questo breve fumetto il vento racconta delle storie, tutte legate a questi luoghi. Spero vi ispiri.
AUTORE DI QUESTO FUMETTO
Miguel Angel Valdivia
Nasce a Città del Messico nel 1979. Si laurea a 23 anni alla Scuola Nazionale Superiore di Belle Arti di Parigi. Si trasferisce a Napoli, città della quale si è innamorato sin da piccolo e lavora come artista esponendo le sue opere in Italia e in Francia. Nel 2011 si trasferisce a Londra per un master al Royal College of Art e ha la fortuna di studiare con Andrzej Klimowski che gli aprirà le porte di un immaginario poetico e surreale. Fonda con Giulia Garbin la rivista Le Petit Néant che coinvolge artisti di tutto il mondo. Nel 2019 pubblica il suo primo libro a fumetti Il divino inciampare (Coconino Press - Fandango).
Le opere scelte
Coperchio di coppa con scene dell’Iliade
VI secolo a.C. La città è ormai presa: guerrieri greci a piedi e a cavallo sono entrati dentro le mura di Troia e, tra i vari scontri, Omero ci racconta l’atroce gesto di Neottolemo, figlio di Achille, che scaglia giù dalle mura il piccolo Astianatte, figlio di Ettore. La scena è raffigurata su questo coperchio di lekane, una grande coppa realizzata poco dopo il 600 a.C., trovata in una tomba di Cuma: i Greci che abitarono questa colonia, tra le più antiche in Italia, ricordavano anche nel momento della morte il racconto eroico dei loro leggendari antenati.
Vaso in alabastro
I secolo a.C. A Cuma, intorno al I secolo a.C., per raccogliere le ceneri di una donna certamente benestante, fu scelto questo contenitore, un’urna, realizzato da un unico blocco di alabastro, scavato al suo interno e decorato con semplicità all’esterno. È stato importato dall’Egitto, dove si trovano anche le cave di questo materiale, in un momento in cui questo paese attirava l’attenzione dei ricchi Romani, come ci raccontano le avventure di Cesare e Cleopatra.
Testa di statua di Atena
I secolo a.C. Era la statua più famosa del più famoso degli scultori greci, Fidia: lui la realizzò in bronzo per l’acropoli di Atene, grazie ad una donazione degli abitanti dell’isola di Lemnos alla stessa dea venerata sul Partenone. Questa copia di marmo, realizzata al tempo dell’Imperatore Augusto, è stata trovata, molto ben conservata, negli scavi della parte più antica e importante della città di Pozzuoli, il Rione Terra, e ci tramanda il gusto dei Romani di replicare opere dell’arte greca per ornare luoghi pubblici o residenze private.
Statua di Zeus
I secolo a.C. Il re degli dei è qui seduto in trono, in una piccola copia di età romana che ci racconta mille storie: decorava probabilmente una lussuosa villa di Baia o Pozzuoli, finita in fondo al mare a causa del bradisismo. Qui i datteri di mare ne hanno forato il marmo, come mostra il suo fianco destro, prima di essere trafugata ed esportata illegalmente, per poi finalmente rientrare in Italia e rappresentare il vertice di un nuovo spazio espositivo, la Polveriera, nel Castello di Baia.
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Luoghi della storia
1
Castello di Baia visto dal Golfo di Pozzuoli 1
2
Una delle feritoie della Torre di nord-ovest del Castello 2
3
Ricostruzione della grotta del Wadi Minayh 3
4
Chiesa della Madonna del Pilar (terrazza) 4
5
Statua di Artemide (sezione di Pozzuoli) 5
6
Ingresso del Castello dal ponte levatoio 6
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